Pubblichiamo la lettera che ci è stata inviata dalla famiglia Carlini, volontari presso la Casa degli Angeli in Thailandia.
“Un saluto a tutti e a ciascuno in particolare.
Ormai è quasi una settimana che siamo arrivati in Thailandia così vorrei raccontarvi un pò di noi ma soprattutto di loro.
Potrei aprire questo racconto con: dove eravamo rimasti? In fondo non abbiamo dovuto ricominciare niente ma solo continuare quel cammino che da quattro anni compiamo insieme. Così il periodo delle ferie thailandesi per noi diventa un’occasione per reinverdire rapporti, fermarsi a fare il punto delle situazione ed accorgersi che in fondo quello che cerchiamo è fermarsi a guardare quello che che ci sta intorno, che sia la baraccopoli o la cima di una montagna o magari il mare. Ci fermiamo per parlare con chi ci sta accanto, ma anche per ascoltare …per riprenderci il nostro tempo, spesso durante i mesi invernali troppo preso dai molti impegni.
Vivere qui vuol dire avere un altro concetto di tempo: non si programma, ci si lascia sorprendere da quello che acccade.
Così capita di perdersi in una conversazione in una lingua indefinita ( thai, inglese e italiano) con le mamme, nel giocare con i bambini o nel fissarsi negli occhi con chi non può parlare oppure, ed e quello che faccio spesso, a coccolare i bambini. Quest’anno da coccolare c’è anche Marta che ha quattro mesi ed è la sorella Tonkla. La loro è una storia che insegna la speranza, eccola.
Tonkla è arrivato con la sua mamma dall’estremo nord-ovest della Thailandia, l’estate scorsa da un lontano e poverissimo villaggio Kariano ha quattro anni e soffre di una paralisi cerebrale terribile nelle sue manifestazioni, cioè contrazioni continue dei muscoli incontrollabili che lo portano ad assumere posizioni di totale estensione fino ad incurvare la schiena all’indietro, mentre le manine non riescono a manipolare alcun giocattolo … anche deglutire è difficile in tali posizioni, fino a dover inserire il sondino naso gastrico per alimentarlo. La sua mamma, Waan, è una giovane ragazza molto timida, il cui giovane marito lavorava già a Bangkok. Trovandosi a Bangkok tra mamme delle baraccopoli, che non hanno certo tutta la grazia della gente Kariana, Waan è stata quasi intimorita e ha tentato di rifugiarsi presso il marito che abitava in baracche assieme ai lavoratori che fanno i turni di notte. Ma il piccolo Tonkla piangeva continuamente in quelle stanzette dove non si respira e perciò i vicini li hanno praticamente cacciati con parole di minaccia … Waan e’ venuta alla Casa degli Angeli col suo piccolino; ora Waan è contenta di essere qui durante il giorno; e insieme a Tonkla porta anche la sua sorellina Marta, che è nata qui ed e stata voluta nonostante le difficoltà. Lla sera poi vive con il marito in una stanza in affitto vicino alla Casa degli Angeli. Il suo piccolo Tonkla ora ha imparato a sorridere a tutti e a farsi capire col solo sguardo birichino e a poco a poco ha accettato di rimanere in braccio a tutte le mamme cosi come Marta che ci spupazziamo tutti….
Concludo augurando buone vacanze a chi sta per partire , ma sopratutto di ritrovare come noi il tempo dovunque uno si trovi, anche a casa.
A presto
Teo e tribù Carlini